GRAZIE ARBITRO
Quando avremo finito di smaltire la bava alla bocca per il gol fasullo
di Van Nistelrooy (un altro alla Strapippo che campa principescamente
grazie ai guardalinee con la cataratta come quello che gli ha
convalidato il gol) e io avrò finito di chiedermi per l’ennesima volta
quale colossale idiozia sia il trucchetto del fuorigioco che affida a
un commesso di stoffe di Voghera o a un commercialista di Helsinki
l’esito di una partita, proviamo a chiederci dove siano finiti i grandi
difensori italiani, quei mostri alla Baresi, Bergomi, Scirea, Burgnich,
Nesta, Facchetti, Picchi, Cannavaro, Maldini, che non ci facevano
vincere le partite, ma almeno garantivano che non avremmo fatto la
figura che abbiamo fatto contro i giovanotti di Van Basten e magari con
un golletto andavamo in finale.
Possiamo condannare il
povero Donadoni con la sua capigliatura da imbottitura di crine per
materassi, che ieri, all’esordio in un grande torneo di valore mondiale
di fronte a una platea globale, ha chiaramente dimostrato di essere,
come dicono gli inglesi "out of his depth", cioè in acque troppo
profonde per lui. Ha messo insieme i tre centrocampisti arrostiti che
hanno portato il Milan al quinto posto e in coppetta Uefa, facendo
schifo tutto l’anno, in Europa come a San Siro. E infatti sono
miseramente naufragati nella mediocrità di fronte ai freschi, giovani,
aggressivi batavi. Diceva il commentatore della Espn americana: "Non
capisco come abbia potuto scegliere un centrocampo che ha giocato tanto
male per tutta la stagione". E invece io ho capito perché teneva tanto
nascosta la formazione, avendo in testa un’idea tanto bislacca.
Possiamo domandarci
quanti di noi avrebbero atteso più di un’ora per accorgersi che
Camoranesi era in una di quelle sempre più frequenti giornate nella
quali viene voglia di mandare la Tordella con il mattarello per
darglielo in testa e sostituirlo con chiunque, anche il Plin Plin del
Piedino, che almeno due tiretti da diuretico li ha fatti, o Cassano,
che ha inventato l’unico assist gol al gambadilegno Toni.
Ma la questione rimane:
dove sono i difensori che al prossimo Mondiale, lasciate perdere questo
Euro, potranno evitarci gol come il terzo, dove in quattro sono stati a
guardare Giovanni Van Comesichiamalui fare gol dopo che Buffon aveva
fatto un numero da circo?
I grandi vecchi, i
Nesta, i Cannavaro, quelli che facevano sembrare bravi anche terzini
ordinari, sono lessi, si rompono anche prima di giocare. Se l’Inter,
che butta soldi su chiunque, deve far giocare Burdisso, il Milan
rinnova il contratto a Matusaldini e ha tenuto dentro quei pensionati
che formano la sua difesa, se la Juventus ha provato e riprovato
LeGrottaglie rassegnandosi a far giocare Stendardo, se il Palermo di
Barzagli ha preso 57 gol, il terzo peggiore totale della serie A, se
ancora circolano reduci di Vittorio Veneto come Couto, Galante, Bucci o
Ballotta, è perché il fiume dei soldi ormai si riserva sugli
attaccanti, le mezze punte, i "fantasisti" e il cosidetto calcio
spettacolo, quello che fa vendere i biglietti. E fa fare figure da
cioccolatai come abbiamo fatto contro l’Olanda.
I cavalieri di Vittorio
Veneto avevano consumato l’ultimo pezzo di candela in Germania, dove
avevamo preso due gol in tutto, uno su autogol di Zaccardo (altra
colonna della difesa del Palermo) e l’altro su un rigore che non mi ha
mai convinto, contro la Francia. I ronzini e i vecchi cavalloni da tiro
di oggi, due in cinque minuti e tre in 45′, e ci é pure andata bene.
Grazie, arbitro, che ci hai messo di fronte alla
realtà e con le tue sciocchezze ci ha detto che dobbiamo ricominciare
dalla difesa. Un’altra.
Ora dovremo vincerne due di fila, e fare
cassette di gol senza prenderne molti.
Vai avanti te che a me vien da ridere.
LE PAGELLE DEL TIFOSO INCOMPETENTE
Buffon: 7. Come sarebbe a dire ne ha presi tre? Soltanto? Con quella difesa? Non è possibile, non ci credo.
Panucci: s. v.
(senza valore). Dopo qualche minuto, anche lui non ci ha capito più una
mazza. Davanti, indietro, in mezzo, lo marco, non lo marco, crossa non
crossa. Mica era la Roma di Spalletti, questa, ‘a Panu’.
Grosso: 4.
Si era messo in testa di rifare il numero di Dortmund, infilando angoli
impossibili, ma la lotteria si vince al massimo una sola volta nella
vita. Paaaaassaaaa la paaaalla, ciulanda.
Materazzi: 6. Almeno non gli sono saltati in nervi e non si è messo a piangere. Sta diventando adulto. Sufficienza in condotta.
Barzagli: 3.
Fuori categoria, come si diceva una volta dei cavalli da corsa a
vendere che cercavano di correre nei Gran Premi. Sta ancora cercando
dove sia finito Giovanni Van Comesichiamalui sul terzo gol. (Aiutino:
sta dietro le tue spalle, girati che forse lo vedi)
Zambrotta: 5. Corre, corre, core, corre, ma ‘ndo cori?
Gattuso: 5.
Anche i pastori tedeschi (nel senso dei nobili animali) di miglior
sangue invecchiano. Il mio è diventato sordo come uno zoccolo. Lui
comincia a mordersi la coda. Se non sta attento, finirà per espellersi
da solo.
Ambrosini: 6.
Se non avesse quelle gambe rigide e imbastite da quattrocentista
scoppiato sull’ultimo rettilineo, sarebbe un grande. Ma non lo è. Però
rema e ravana come un disperato.
Pirlo: 4.
Gioca come ha giocato tutto il Campionato e la Coppa. Cioè male.
Normale. Esce cantando "addò sta Kakà, ‘a bellezza mia". Sta in
Brasile.
Del Plin Plin. 5.
Ha fatto più di quanto mi aspetti da lui in Nazionale, cioè un tiretto
sprecato per la presunzione di infilare l’angolo col giro, uno sul
portiere e un paio di capitomboli contro quei brutti bambini cattivi
vestiti da grattachecca all’arancia coi coloranti artificiali, niente
che potesse cambiare il disastro. Ora lo vedremo a furor di popolo
contro i Rumeni che sono anche più brutti e cattivi.
Cassano: 7.
Quel lancio perfetto a Toni avrebbe ancora potuto fare un miracolo,
perché la difesa batava era alla canna del gas e c’era ancora tempo.
Dovrebbe giocare sempre.
Di Natale: 5. Era rimasto alla Vigilia e ora passerà direttamente a Santo Stefano.
Toni: 5.
Gli avrei dato un sei di campanilismo modenese, anche se ha buttato via
tante belle palle e ha mancato un assist cotto e servito a Di Vigilia
di Natale, se non avesse mostrato tutti i suoi limiti di gambonaggine e
di tocco da cassetta di frutta nell’occasione più luminosa della
partita. Non è sempre Oktoberfest, mein lieber Herr. Bentornato alla
realtà.
Camoranesi: 2. Il mattarello, per favore, il mattarello, inseguitelo col mattarello.
Donadoni: 1.
Se non avesse fatto entrare Cassano gli avrei dato 0. Lasciar fuori
tutto il miglior centrocampo italiano della stagione, quello della
Roma, è da bocciatura al primo corso per allenatori da dilettanti o da
telefonata di Galliani. E lasciare poco protetta una difesa così, con
il 4-3-3, è da galletti testoni. Telefoni a papà Sacchi, il suo
maestro, e s’informi: il genio del "calzio" e delle "ripartenze" arrivò
alla finale mondiale montando catenacci da segrete medioevali, altro
che balle di Fusignano e spettacolo.
La terna arbitrale: 10+.
Massimo dei voti, perché almeno servirà a far tacere quei coglioni che
vorrebbero importare gli arbitri stranieri per la serie A. Uno dei
peggiori arbitraggi che abbia mai visto, compreso un fuorigioco
fischiato a un olandese tutto solo che era partito dieci metri dietro
Barzagli.
Tifosi: 3-.
Come al solito, come negli Usa, in Francia, in Olanda, in Germania,
dopo tutte le smandolinate a mamma luntana, pizza, maseghepensu, o me
bela Madunina e cupolone, i nostri valorosi connazionali all’estero si
fanno sempre battere dai tifosi delle altre nazionali e preferiscono
guardarsela in trattoria. Gli arancini erano il triplo dei celestini.
Ma scommetto che il solito pezzo di colore con la lacrimuccia
sull’emigrante panna e cioccolata la Rai non ve lo ha risparmiato.
Andate allo stadio, invece di menarcela con la pizza, il paesello, la
busecca e il gelato.